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sabato 6 ottobre 2012

Stupro a Viterbo, il paese si spacca sul branco Cittadini divisi tra "innocentisti" e "colpevolisti"

Gli esami clinici confermano la violenza ma alcuni compaesani difendono i ragazzi: "Era un rapporto consenziente". Una vicenda che ricorda lo stupro di Montalto di Castro del 2007


Da una parte le ragazzine straniere che denunciano uno stupro. Dall'altra cinque ragazzi, sotto indagine da parte dei carabinieri, che negano e parlano di rapporto consenziente. In mezzo a questa brutta storia c'è un paese, teatro della vicenda, Acquapendente in provincia di Viterbo che si è spaccato a metà tra chi difende i suoi "figli" (e poco importa se esami clinici confermano la violenza) e chi ne chiede l'immediata messa in galera. 


Il ritorno dalla discoteca
Le due ragazze, di 16 e 17 anni, sono straniere e si trovano in Italia per studiare nell'ambito di un progetto di interscambio. Lo scorso weekend hanno trascorso il sabato sera in una nota discoteca della zona e per far ritorno a casa si sono affidate a un gruppo di cinque ragazzi. Giovani che avevano già conosciuto per le strade di Acquapendente. Ma la macchina che avrebbe dovuto riportarle alle loro "famiglie adottive" si ferma qualche chilometro prima, in una strada di campagna dove è avvenuta la violenza.

"Erano consenzienti"
Ma la difesa dei cinque ragazzi, tutti di età compresa tra 20 e 22 anni, è diametralmente opposta. "Stupro? Ma se erano consenzienti" è stata la loro dichiarazione ai carabinieri. Per loro sarebbe stata una normale uscita in discoteca con due ragazze che hanno ceduto alle loro avances. I primi però a non credere alla loro versione sono stati i medici del Pronto Soccorso che hanno visitato le due giovani: il rapporto si è svolto in modo violento e multiplo.

Il paese si spacca in due
La notizia dello stupro e dell'accusa ai ragazzi è subito girata tra le vie di Acquapendente. E il paese si è immediatamente spaccato tra chi "non ci può credere" e quelli che chiedono "ergastolo subito". Una vicenda che ricorda molto da vicino quella di Montalto di Castro avvenuta nel 2007 e ancora non terminata.

Come a Montalto
In quel caso otto adolescenti furono accusati di aver abusato per tre ore di una 15enne. Una brutta vicenda che salì agli onori nazionali della cronaca perché il paese e soprattutto il sindaco difesero il branco tanto da stanziare 20mila euro per pagare i legali dei ragazzini lasciando da sola la vittima e la sua famiglia. Una vicenda che fa ancora più male se si pensa che dopo 5 anni il processo non è ancora cominciato visto che i presunti violentatori sono stati messi in "osservazione" dai servizi sociali e ora possono vedersi estinguere il reato.

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